Come To Sulcis

Santadi

Tra le montagne del Sulcis troviamo il paese di Santadi, che conta circa 3500 abitanti, nel quale sono presenti delle località ad alto tasso di interesse storico e naturalistico.

Dal punto di vista ambientale i posti di maggior rilievo sono le bellissime Grotte di Is Zuddas e la Foresta di Pantaleo.

Non meno importanti sono i ritrovamenti storici fatti nella Tomba dei Giganti di Barrancu Mannu, risalenti al periodo nuragico e nel Forte fenicio punico di Pani Loriga.

Nota di merito va data anche alla Cantina di Santadi, la prima ad esportare e rendere celebre in Italia e nel mondo il Carignano del Sulcis.

Grotte di Is Zuddas

Santadi Sardegna

Le Grotte di Is Zuddas sono tra le più famose in tutto il territorio del Sulcis-Iglesiente insieme a quelle di Su Mannau, e si trovano nel territorio di Santadi.

La cavità si apre nel calcare cambrico del Monte Meana (236 metri s.l.m.) e si sviluppa per una lunghezza complessiva di circa 1650 m , ma il percorso turistico è limitato a 500 m.

Il primo utilizzo della grotta risale agli anni ‘60, nei quali veniva utilizzata come cava di marmo, e di cui si notano i danni ancora oggi durante l’escursione. Grazie all’intervento degli speleologi all’inizio degli anni ‘70 venne interrotta l’attività per esplorare le sue profondità.

Le Grotte di Is Zuddas hanno una temperatura di 16 gradi e l’umidità è vicina al 100% durante tutto l’anno.

La visita guidata si articola in diverse sale, ognuna delle quali si distingue e si differenzia per le particolari caratteristiche delle concrezioni.

È possibile ammirare stalattiti e stalagmiti di tutte le forme e dimensioni, sino ad arrivare alle rarissime eccentriche di aragonite, vero punto di forza delle grotte.

Le aragoniti si presentano in due forme:

  • Aragoniti Aciculari: si presentano sotto forma di cristalli  simili a grossi aghi;
  • Aragoniti Eccentriche:  hanno delle particolari forme di fili bianchi che non seguono la forza di gravità rendendoli uno spettacolo difficilmente descrivibile e si trovano concentrate nell’ultima sala visibile durante il tour.

Le grotte di Is Zuddas si trovano a circa 6 km da Santadi lungo la S.P. 70 che congiunge il paese a Teulada.

Partendo da Cagliari il sito dista circa 60 km: dopo aver imboccato la S.S. 130, lasciare la strada a quattro corsie dopo il centro di Elmas e seguire la S.P. 2 e al bivio di Siliqua (nei pressi del domo andesitico di Acquafredda, su cui si scorgono i resti del castello) imboccare la SS 293 fino a Santadi.

Fortezza Fenicio-Punica di Pani Loriga

La Fortezza Fenicia di Pani Loriga si trova nel territorio di Santadi, nella strada che collega Santadi Basso alla S.S. 293.

Si tratta di una vasta necropoli con tombe di varia tipologia, che testimoniano le diverse fasi dell’insediamento del popolo fenicio. Il sito archeologico sorge su un’altura nelle campagne di Santadi.

Si tratta di una cittadella fortificata fondata nell’VII sec. a.C. Fondata da dei coloni Fenici. La strategicità militare di questo sito è documentata dall’acropoli, costruita nella parte più alta della città, dove stazionava la guarnigione. Al di fuori delle mura sono anche da segnalare le necropoli fenicia, con tombe a fossa, e quella punica con tombe a camera scavate nella roccia.

Nella località è possibile vedere anche delle antiche Domus de Janas risalenti al periodo del Neolitico.

Santadi Sardegna

Museo Civico Archeologico di Santadi

Santadi Sardegna

Il Museo Civico Archeologico di Santadi  venne naugurato nel 2001 presso un moderno edificio del centro storico del paese.

Il museo dotato di installazioni multimediali interattive propone un percorso articolato in tre fasi preistoriche e storiche documentate da reperti rinvenuti nel territorio di Santadi e nel comprensorio del Basso Sulcis.

Tomba dei Giganti Barrancu Mannu

La Tomba dei Giganti di Barranccu Mannu, nota come Sa Fraigada, si trova a pochi chilometri da Santadi nell’omonima località.

Il monumento risale al Bronzo Medio, 1300 a.C., ed è una costruzione tipica dell’architettura funeraria nuragica.

È formata da grossi blocchi di granito color giallo-rosa, con un lungo corpo principale absidato di circa 20 metri, con una copertura ogivale, preceduto da un vestibolo, in cui venivano fatti i riti funerari, al centro. L’ingresso, alto quasi 5 metri, è sormontato da un architrave.

La Tomba dei Giganti non è distante dal villaggio nuragico, che si trova più a valle, testimoniato dai ritrovamenti di capanna a forma circolare, circondate da enormi mura.

La Storia

Il territorio di Santadi è abitato sin dai tempi antichi, come documentato dai ritrovamenti relativa alla civiltà nuragica, fenicio-punica e romana.

Il nome del paese nel medioevo era Sant’Agata o Santa Ada de Sulcis, e faceva parte del Giudicato di Cagliari.

Dal 1258 Santadi passò sotto il Dominio dei Della Grerardesca, ai quali si susseguirono i pisani e ne 1324 gli aragonesi.

Insieme al paese di Tratalias formò una baronia che venne concessa al vescovo di Sulci, dal quale poi nel tempo divenne di proprietà del vescovo di Iglesias.

Nel 1839 venne riscattato a quest’ultimo con la soppressione definitiva del sistema feudale.

Per tanti secoli tutto il territorio paesano di Santadi rimase spopolato, sino al XVIII quando finalmente rifiorì grazie allo sviluppo delle attività agricole.

Tra l’800 e il ‘900 si ebbe lo sviluppo dell’attività mineraria come in tutto il Sulcis-Iglesiente e si iniziò con lo sfruttamento dei giacimenti presenti nel territorio prevalemente montuoso.